Def, Padoan: il quadro macroeconomico è molto peggiorato
Il quadro macroeconomico è molto deteriorato rispetto all'ultima nota di aggiornamento del Def, ad aprile. Il pareggio di bilancio strutturale deve essere posticipato al 2017.
Il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, ieri sera al termine del Cdm che ha approvato la Nota di aggiornamento al Def - il Documento di economia e finanza, propedeutico alla legge di Stabilità che sarà varata entro metà ottobre -, non mostra l'ottimismo facilone del premier Renzi.
Il quadro macroeconomico rispetto da aprile scorso è parecchio peggiorato, la crescita sarà -0,3% nel 2014 e +0,6% nel 2015". Il pareggio di bilancio strutturale inoltre dovrà essere posticipato al 2017.
"Il quadro macroeconomico è molto deteriorato sia in termini di crescita che è negativa sia in termini di inflazione che è molto bassa".
La stima del Pil del 2015 tiene conto:
"dell'impulso positivo che arriverà dalla legge di Stabilità".
La crescita negativa e l'inflazione vicina allo zero sono definite circostanze eccezionali per le quali:
"nel quadro delle regole Ue è immaginabile un rallentamento del processo di aggiustamento del saldo strutturale che avverrà in misura positiva, ma ridotta rispetto a quanto immaginato nel Def di aprile".
Il rapporto debito-pil si attesterà al 131,7% nel 2014 e al 133,4% nel 2015 ha aggiunto il ministro:
"L'aumento del debito è da ascriversi al deterioramento del quadro macroeconomico che rende nulla la crescita del Pil nominale".
Il rapporto deficit/pil invece si attesterà al 3% nel 2014 e al 2,9% nel 2015:
"I vincoli chiesti dall'Europa vengono pienamente rispettati"
ha rassicurato Padoan.
La legge finanziaria:
"pur nel massimo rispetto dei vincoli di finanza pubblica, troverà spazi di continuo sostegno alla crescita lungo la linea del decreto degli 80 euro: ci saranno la conferma degli 80 euro e il rafforzamento del taglio del cuneo fiscale per le imprese attraverso misure ancora da specificare"
Inoltre ci saranno:
"importanti risorse per gli ammortizzatori sociali in senso lato che permetteranno di dare ulteriore spinta alla riforma del mercato del lavoro".
La spending review, ha precisato Padoan:
"Continuerà e sarà approfondita: coprirà i tagli delle imposte per famiglie e imprese, ma allo stesso tempo aumenterà l'efficienza della spesa pubblica".
Il governo, ha concluso il ministro, proseguirà con:
"le riforme strutturali in senso proprio, a cominciare da quella del lavoro ma anche le altre: la delega fiscale e le altre misure volte a rimuovere gli ostacoli alla crescita".